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6.10.12

McDonald's pubblicizzato nelle scuole medie




Nella mia adolescenza ho fatto visita al McDonald’s piuttosto spesso. Ci vai con gli amici la sera o il sabato pomeriggio, i menù costano nemmeno tanto, i sapori sono intensi e molto stuzzicanti, spesso escono panini nuovi e la scelta è varia. Ok, sulla scelta avrei da ridire, perché sembra più che altro che si divertano a spostare la fetta di formaggio sotto a quella di carne invece che sopra, il pomodoro prima della salsa, ed esce un nuovo panino!
Credo che nessuna mamma consigli al proprio figlio di andare a mangiare al fast-food più famoso e diffuso del mondo. Però un libro per le scuole medie si è spinto lì dove nessun genitore aveva mai osato. Parliamo di Techno-Idea dell’Istituto Italiano Edizioni Atlas (Sottass, Pinotti, 2012). A pagina 177 si parla della dieta del fast-food. Qui, andando contro il codice di autoregolamentazione del Settore Editoriale Educativo, vengono riportati sia il logo che alcuni prodotti del McDonald’s. Non solo, il libro chiosa: “...con un minimo di accortezza, possiamo, anche al fast-food, assumere una razione alimentare corretta, sia per la qualità e la proporzione dei nutrienti, che per la quantità di calorie”, facendo riferimento alla varietà dei cibi proposti.
Ebbene, diamo un’occhiata alla varietà dei cibi proposti (dati del sito ufficiale) prendendo ad esempio il panino più noto e longevo di tutti:


Teniamo conto che un adolescente di 14-18 anni che fa poca attività fisica ha un fabbisogno calorico giornaliero di circa 1200-1800 kcal, anche a seconda del genere. Un pasto al McDonald’s fornisce un numero troppo elevato di calorie, tenendo conto che dovrebbe essere solo uno dei cinque pasti raccomandati (tre principali e due spuntini).
Inoltre, il fabbisogno giornaliero di grassi è di circa 43g, coperto totalmente dalla quantità del menù medio di McDonald’s.
L’apporto di zuccheri è superiore al fabbisogno giornaliero di un adulto che deve coprire 2000 kcal.
Infine, il sale contenuto nel menù è da due a tredici volte superiore alla quantità massima di sale che un adulto dovrebbe assumere in un giorno.

A conti fatti, un pasto al McDonald’s è troppo di tutto, eppure non abbastanza: troppe calorie, troppi grassi, troppi zuccheri e troppo sale. Tenendo anche conto che spesso, accanto al menù base (che può essere scelto anche con una maggiore quantità di patatine fritte e bibite zuccherate), spesso si ordinano altri cibi come “bocconcini” di pollo e anelli di cipolla, tutto rigorosamente fritto, e il dessert, tutto questo significa che assumere un pasto regolarmente al McDonald’s è sconsigliabile.

Veicolare il messaggio che, calcolando calorie e compagnia, un pasto al fast-food è non solo adeguato ma sano, significa dimenticare (volontariamente o meno) almeno tre aspetti:
     1.     secondo una ricerca, solo il 23% dei clienti nei ristoranti ordinano cibi salutari (The healthy eating consumer trend Report, 2010, Technomic). Ed è affermazione comune che, se vuoi mangiare salutare, certo non vai al McDonald’s.
     2.      mangiare sano e di gusto non è una cosa che coinvolge solamente calorie e fabbisogni nutrizionali e né dovrebbe essere associato al mero calcolo di calorie e contenuti nutrizionali, ma ad un generale stile di vita sano;
     3.      Nessun ragazzino di 11-13 anni è capace di crearsi una dieta “corretta, sia per la qualità e la proporzione dei nutrienti, che per la quantità di calorie”, tenendo conto che, probabilmente, già hanno abitudini alimentari scorrette in famiglia.

Si potrebbe aggiungere il carico da cento: i danni e i maltrattamenti degli animali negli allevamenti intensivi.
E' possibile che, da qualche altra parte nel libro, vi sia una frase che contestualizzi meglio l'affermazione nella didascalia. Ma per quello che ho visto delle pagine relative al fast-food, ritengo personalmente, ma supportato dai dati scientifici, che il messaggio contenuto in quel libro scolastico sia potenzialmente dannoso. Il messaggio dovrebbe essere piuttosto diverso. I cibi più sani sono quelli che più si avvicinano al loro stato naturale, e spesso sono anche i più gustosi; tutto quello che è particolarmente processato e lontano da come viene offerto in natura (muscolo di un animale tritato e aggiunto di sale e aromi, patate fritte e salate, acqua addizionata di saccarosio, aromi, coloranti e anidride carbonica, ecc.) ha sicuramente un sapore intenso dovuto alla presenza di esaltatori di sapidità e aromi e alle modalità di preparazione e cottura, ma queste le stesse cose che potrebbero avere a lungo andare effetti negativi sulla propria salute. Di conseguenza, è sconsigliabile un uso frequente di questi cibi: la loro assunzione, infatti, deve essere evitata o limitata a episodi isolati ed eccezionali.

Non certo pubblicizzata su un libro di scuola media come scelta adeguata e sana, basta calcolarsi da soli i nutrienti necessari.

Tempo fa, scrissi di nuovo a proposito del McDonald’s per l’introduzione di un panino Made in Italy con addirittura il patrocinio del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
 

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