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27.10.12

Coca-Cola, obesità e diabete



Nel numero 238 (Agosto 2012) di Focus è apparsa una curiosa pubblicità della Coca-Cola.
Prima di tutto mi dispiace vedere la pubblicità di una bibita zuccherata su un giornale che è da moltissimi anni divulgatore di scienza. Ma immagino che le logiche di mercato necessitino anche di questo tipo di pubblicità.
In secondo luogo, leggendo il dépliant allegato alla pubblicità, non posso non essere colpito dai contenuti e dai messaggi veicolati: la Coca-Cola viene presentata come una bevanda innocua, quasi come l’acqua.

La formula segreta
 
La formula della Coca-Cola viene pubblicizzata come unica e segreta e su questo punto l’azienda ha fatto ruotare buona parte del suo marketing. Inutile dire che la formula non è segreta, ma ben nota e gli ingredienti sviscerati nel dépliant sono pochi: acqua (89%), zucchero (10% circa), anidride carbonica, colorante caramello (E 150d), acido fosforico (E 338), caffeina, aromi naturali. Quello che non si conosce è l’esatta miscelazione degli aromi naturali (oli essenziali di: limetta, limone, arancio, estratto di noci di cola, cannella, estratto di vaniglia bacche ed altri costituenti aromatici) che ovviamente non può essere riprodotta, perché le proporzioni non sono note. Ma, come quelle di Coca-Cola, anche le formule di tutte le altre cole in commercio sono quindi segrete e inimitabili, come anche quella della Pepsi Cola, o della Fanta. Insomma, un’operazione commerciale che non toglie il fatto che molti preferiscano il sapore di altre cole meno famose, a dispetto della tanto millantata formula segreta.

Gli ingredienti della formula
Vediamo gli ingredienti nello specifico. Il 99% di questa bevanda è acqua e zucchero.
Secondo il dépliant, la quantità di acqua nella Coca-Cola è superiore alla media di quella contenuta nelle bibite analcoliche. L’unico studio scientifico riportato in questa brochure (Wilson, M.G., Morley , J.E. (2003). Impaired congnitive function and mental performance in mild dehydration. European Journal of Clinical Nutrition) si riferisce alla necessità di bere un’adeguata quantità d’acqua per mantenere al meglio le nostre prestazioni fisiche e cognitive. Peccato che, a differenza dell’acqua, con la Coca-Cola assumiamo molti altri elementi.

Il secondo ingrediente per quantità è lo zucchero, il saccarosio. Il dépliant afferma che lo zucchero è contenuto anche in frutta e verdura, ma si dimentica di dire che non tutti gli zuccheri sono uguali. Quello contenuto in frutta e verdura è il fruttosio e c'è una grossa differenza tra lo zucchero della frutta e quello contenuti nei dolci: l'effetto del fruttosio sulla glicemia, unito alle fibre naturalmente contenute nei vegetali, è piuttosto debole, ha quindi un indice glicemico molto basso ma, al contrario, un potere dolcificante pari al doppio del saccarosio (fonte).
Continuando la lettura della brochure, scopro che una caloria presa da una carota è identica ad una presa dalla bevanda: ovviamente, la caloria è un’unità di misura e dunque non può cambiare! Ma che frutta e verdura sono anche fonte di importanti nutrienti. Ed è assolutamente vero anche il contrario: la Coca-Cola non apporta alcun nutriente importante. Anzi. Secondo l’integrazione alle Dietary Guidelines USA, la quantità consigliata di bibite dolci caloriche per l’assunzione di liquidi è 0, al massimo 240ml: in sintesi, bevande come la Coca-Cola sono sconsigliate. Gli zuccheri semplici, come appunto il saccarosio, aumentano rapidamente la glicemia, innescando un effetto yo-yo per cui più se ne assumono, più il corpo ne richiede per far fronte all’ipoglicemia che subentra. “In un solo bicchiere di Coca (e di qualsiasi bibita del tipo) ci sono 27 grammi di zucchero, quantità equivalente a quasi sei cucchiaini. Ben il 40% di tutto lo zucchero che dovremmo consumare in un giorno. Circa 100 calorie, nessun nutrimento” (fonte).

Obesità
Secondo la Coca-Cola, “né lo zucchero, né qualsiasi altro singolo alimento o bevanda sono responsabili da soli della condizione di sovrappeso o obesità di un individuo”. Ebbene, ben tre studi di quest’anno smentiscono le parole di Coca-Cola, che si maschera dietro l’opinione di non meglio specificati esperti.
Il primo afferma che nel gruppo di bambini normopeso a cui sono state date bevande con dolcificanti sostitutivi si è assistito ad un minore incremento di peso e accumulo di grasso rispetto al gruppo che invece ha fatto uso di bevande come Coca-Cola. Nel secondo si è osservato un minore incremento di BMI in bambini sovrappeso ed obesi che hanno limitato per un anno l’assunzione di bibite zuccherate caloriche. Infine, il terzo studio evidenzia che la predisposizione genetica all’accumulo di grasso è più pronunciata con una maggiore assunzione di bevande zuccherate. Da questi studi si può concludere che lo zucchero e le bevande zuccherate come Coca-Cola sono coinvolte nell’accumulo di grasso e l’incremento di BMI sia in bambini normo peso che in bambini sovrappeso o obesi.

E non ci vuole molto a capirlo: durante il giorno abbiamo bisogno di un certo numero di calorie perché il nostro corpo funzioni regolarmente; la natura ha fatto in modo che, assieme alle calorie, assumessimo anche nutrienti che servono a mantenere il  corpo nel tempo. Troppi alimenti con “calorie vuote”, come dolci e bevande zuccherate, aumentano solamente il numero di calorie che assumiamo. Ciò significa che, per prendere l’adeguato numero di nutrienti e sentirci sazi, dovremo mangiare anche altro. Alla fine della giornata, quindi, avremo assunto un numero di calorie eccessivo rispetto al nostro fabbisogno e un’eccessiva quantità di determinati nutrienti, alcuni dei quali non salutari, soprattutto se in grandi quantità.

 Diabete
È sorprendente che solo poche righe dopo il dépliant di Coca-Cola parli della connessione diabete-bevande caloriche dandosi, in un certo modo, la zappa sui piedi. Viene infatti riportato che non è un eccesso di zucchero a causare il diabete, come affermato dall’American Diabetes Association. Tuttavia tra i fattori di rischio di sviluppo di Diabete di Tipo 2 c’è proprio sovrappeso, obesità e stile di vita sedentario; la brochure aggiunge che introdurre troppe calorie senza adeguato dispendio calorico può portare a sovrappeso e adiposità, ma è dimostrato che più è alto il BMI e più alto è il livello di sedentarietà. Una catena di eventi che, partendo da un elevato consumo di zuccheri e calorie e sedentarietà influenza lo sviluppo di sovrappeso il quale, a sua volta, è tra le cause di diabete. Quindi no, la Coca-Cola non è fattore specifico di sviluppo di diabete, ma il suo consumo eccessivo fa parte del processo che porterebbe al suo sviluppo.

La responsabilità è sempre altrui
La parte finale è quella che chiude una così “approfondita” analisi del proprio prodotto: “Noi di Coca-Cola crediamo che le persone dovrebbero compiere scelte consapevoli circa ciò che è più giusto per loro”. Peccato che un adolescente o un ragazzino di 13 anni non è ancora consapevole di quello che è più giusto per un’adeguata e sana dieta e “fornire informazioni nutrizionali veritiere, significative e comprensibili” sui prodotti che mettono in vendita non è abbastanza. Tanto più che, come visto, queste informazioni non sono così accurate né veritiere.

Per concludere, non riteniamo responsabile lavarsi le mani dicendo che la propria dieta deve essere varia ed equilibrata ed associata ad attività fisica e che tutti gli alimenti possono entrarne a far parte. Soprattutto quando, nei fast-food e nella pubblicità, queste bevande caloriche accompagnano i pasti, in un modello alimentare diseducativo per i giovani e i bambini, tra le vittime principali del martellamento pubblicitario.
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